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Con il contributo del Parlamento Europeo Foto: European Community

Bruxelles bacchetta l'Italia per aver inserito un pesticida soggetto a restrizioni tra le sostanze che si possono utilizzare per combattere la cicala ritenuta responsabile della propagazione della xylella tra gli ulivi in Puglia. L'irregolarità è stata denunciata dal movimento politico europeo di Diem25 e l'associazione The Good Lobby.

Il pesticida sotto accusa

“Le autorità italiane avrebbero dovuto notificare alla Commissione europea l’inserimento di un pesticida soggetto a restrizioni nell’elenco delle sostanze potenzialmente utilizzabili contro la cicala vettore della Xylella Fastidiosa contenuto nel decreto del febbraio 2018 sulle misure di emergenza contro il batterio”, ha affermato una portavoce dell’esecutivo comunitario. In particolare, tra i principi attivi che il decreto, che fu fatto dall'allora ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, autorizza per i trattamenti con pesticidi, ci sono l’imidacloprid, soggetto a restrizioni Ue dal 2013 perché nocivo per le api, e l’acetamiprid, il cui impiego è raccomandato con “misure per l’attenuazione dei rischi”, mentre il provvedimento “non sembra includere analisi di tali rischi”, si legge nel reclamo dell'associazione che chiede il ritiro del decreto.

“Da quando è stato pubblicato il decreto, nessuno si è preoccupato di verificare che le sue disposizioni fossero in linea con le normative europee di settore, sottoscritte e recepite dall’Italia. Eppure, bastava poco”, denuncia Diem25 Italia rivendicando di aver, insieme ai comitati di lotta locale, “smascherato le bugie di un ministro che, scaricando la responsabilità di una scelta pericolosa per la salute dei cittadini e per l’economia della Puglia, ha arrecato un grave danno all’immagine dell’Europa e rischiato di distruggere un ecosistema che offre da mangiare e da vivere ad una terra già troppo martoriata da scelte infauste”.

La lettera non è stata ancora ricevuta dall’esecutivo, ha comunicato la portavoce, ma la “Commissione è a conoscenza del fatto che nel decreto ministeriale” in questione “l'imidacloprid è elencato tra le sostanze che potrebbero essere usate” contro l'insetto vettore. Tuttavia, prosegue, “questo utilizzo richiederebbe innanzitutto un’autorizzazione specifica da parte delle autorità italiane, che non è stata ancora emessa, pertanto il suo uso è vietato”.

L'attacco del M5s

“Le nostre denunce sono state confermate. Questo pesticida è nocivo per le api e di conseguenza comporta gravi rischi per l’agricoltura e l’economia del territorio”, e non a caso, “una recente proposta della Commissione Ue prevede che l’approvazione all’uso dell’imidacloprid sia consentito solo agli usi in serre permanenti. Ma nonostante questo, il governo Gentiloni, tra i suoi ultimi atti, lo ha inserito tra le sostanze consigliate, ‘dimenticando’ di comunicarlo a Bruxelles. Per quale motivo?”, si è chiesta l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D'amato.

Per l'europarlamentare “questa vicenda dimostra ancora una volta come, fin dal principio della cosiddetta emergenza Xylella, le autorità italiane si siano piegate alle lobby dei pesticidi”, e oggi “i fatti e la stessa Efsa ci danno ragione”. Per questo, ha concluso “serve un cambiamento di paradigma per affrontare davvero la crisi dell’agricoltura e dell’economia pugliesi, concentrando le misure sulla promozione di trattamenti e coltivazioni biologiche. Un cambiamento che il nuovo governo può e deve rendere realtà”.

Redazione

Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue