Foto: Reuters
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Il premier montenegrino, Milojko Spajič, ha convocato per questo venerdì una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale; si discuterà delle misure per combattere la criminalità e proteggere i cittadini; sul tavolo anche la necessità di approvare una serie di misure, inclusa una nuova legge sulle armi, introducendo criteri più rigorosi per ottenere il porto d'armi per la difesa personale; oltre ad essere maggiorenni, avere una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di girare armati, l'obbligo di certificazione medica di idoneità psicofisica alla detenzione di armi per chi presenta la richiesta oltre ad una fedina penale pulita. Sul tavolo anche la possibilità di un divieto assoluto di rilasciare questi permessi a cittadini privati, Il Montenegro è sotto “shock” per la sparatoria di mercoledì a Cetinje-Cettigne, quando un 45.enne, dopo una lite all'interno di un bar-ristorante, si è reso responsabile di una strage, uccidendo 12 persone, quattro all'interno del locale, le altre in quella che si è trasformata in una marcia assassina. Due delle vittime erano bambini. Il killer si e' poi fatto giustizia con la stessa arma ed è morto durante il trasporto in ospedale. Era noto alla polizia per precedenti penali, anche per detenzione abusiva di armi; era stato condannato in primo grado. A seguito della strage il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, fino a sabato. Bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici statali e delle istituzioni pubbliche, cancellate tutte le manifestazioni. Appena arrivata notizia della sparatoria le autorità avevano pensato ad un regolamento di conti tra clan della malavita. Nonostante le leggi sul possesso di armi, nei paesi dei Balcani occidentali ne circolano numerose, reperibili sul mercato illegale e provenienti in parte dalle guerre che hanno portato alla disintegrazione della ex Jugoslavia.

Delio Dessardo