Colloquio telefonico tra i presidenti sloveno, Borut Pahor, e italiano, Sergio Mattarella. Un'occasione per uno scambio di informazioni, come sottolinea l'ufficio di presidenza sloveno, sulla situazione nei rispettivi Paesi, alle prese con l'epidemia di coronavirus. Espresso l'auspicio che il trend positivo prosegua, con un calo dei nuovi contagiati, in modo da rendere possibile a breve la revoca dei provvedimenti restrittivi, permettendo un graduale ritorno alla vita normale, nel limite del possibile. "La Slovenia è pronta ad aiutare l'Italia", ha detto Pahor, "nel garantire il necessario equipaggiamento e materiale protettivo e ha offerto personale sanitario, con l'invio di 14 medici e operatori tecnici". L'invio di personale sanitario, lo ricordiamo, era stato anticipato la scorsa settimana dal deputato al seggio specifico al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža. Pahor e Mattarella hanno posto in rilievo l'importanza della solidarietà e della collaborazione tra i paesi, esprimendo poi rammarico per il fatto che l'Unione Europea abbia reagito tardivamente e senza la necessaria efficacia contro la pandemia Covid-19. Sostegno dei due capi di stato ai provvedimenti adottati dai rispettivi governi per combattere l'epidemia e l'impegno profuso nell'affrontare con decisione la crisi economica a livello europeo determinata da questa emergenza. In questi momenti non ci si deve chiudere in sé stessi e perdere la fiducia nel progetto Europa. Le partnership europea ed euroatlantica vengono messe a dura prova e non è chiaro come sarà il mondo dopo la crisi. Per questo motivo è tanto più importante difendere e mantenere i valori democratici e il senso di comunità. I presidenti Pahor e Mattarella si sono soffermati pure sulla cerimonia per il 100.esimo anniversario dell'incendio del Narodni Dom a Trieste, in programma il prossimo 13 luglio e sui preparativi per la restituzione dell'edificio alla comunità nazionale slovena. Alla cerimonia lo ricordiamo, saranno presenti entrambi i capi di stato.
Delio Dessardo