"L'adozione delle Finanziarie in questi paesi - si legge nella comunicazione della Commissione europea - potrebbe risultare in una deviazione significativa dal cammino di aggiustamento verso l'obiettivo di medio-termine". I paesi rispettosi del Patto, invece, sono undici. La Slovenia dovrebbe rispettare la regola secondo cui il debito pubblico non deve superare il 60 percento del PIL. Inoltre, presenta un surplus che la mette al riparo dalla soglia del tre per cento del disavanzo pubblico. Tuttavia, non sta progredendo abbastanza velocemente per il medio termine di bilancio. Si tratta di un disavanzo strutturale pari allo 0,25 per cento del PIL, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis.
Ad ogni modo a Bruxelles, prima della valutazione odierna, in modo informale, gli esperiti avevano spiegato che la Slovenia senza adottare correttivi particolari, verosimilmente nella prossima primavera sarebbe rientrata nella schiera dei paesi in linea con le regole di bilancio dell'Ue, ovvero tra i paesi virtuosi.
Quanto all'Italia, l'esecutivo comunitario ha dato il via libera alla legge di bilancio con riserva: c'è infatti il rischio di una deviazione su deficit e debito e dunque di non rispetto del Patto di Stabilità. “La sostenibilità a breve termine delle finanze pubbliche italiane continua ad apparire vulnerabile ad aumenti del costo di emissione del debito". La Commissione si dice pronta a fare "una analisi finale" ex post sulla richiesta di flessibilità di bilancio per via delle emergenze idrogeologiche nella misura dello 0,2% del PIL.
Bruxelles nota anche che l'Italia ha effettuato "alcuni progressi" nell'adottare le raccomandazioni-paese a livello fiscale pubblicate della Commissione europea nella prima metà dell'anno, soprattutto nel campo della tassazione.
Corrado Cimador