I ministri dell'Interno dell'UE a Bruxelles hanno deciso di aiutare l'Ucraina nella sua guerra con la Russia attivando per la prima volta in assoluto la direttiva europea che fornisce ai rifugiati una protezione temporanea immediata, compreso un permesso di soggiorno e l'accesso al lavoro, alloggio, istruzione, assistenza sociale e assistenza medica, senza dover seguire il percorso delle normali procedure d'asilo. La misura dovrebbe entrare in vigore tra pochi giorni. "Una decisione storica", così la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson, che prima della riunione si era mostrata scettica circa la possibilità di arrivare subito ad un accordo tra i 27. "Già un milione circa di profughi ucraini ha raggiunto l'UE", ha ricordato, "dobbiamo prepararci all'arrivo di altri milioni di persone". I ministri dell'Interno hanno deciso all'unanimità di attivare la direttiva; tuttavia, è stata adottata una proposta di compromesso, ha affermato il Ministro dell'Interno sloveno Aleš Hojs. "Ai cittadini ucraini sarà fornita protezione temporanea con tutti i diritti, a quanti risultavano come rifugiati già in Ucraina e a quanti vi risiedevano sulla base di un permesso di lavoro. Ogni paese dell'UE potrà provvedere ai profughi anche a modo proprio", ha spiegato Hojs, "ma non riducendo il livello di protezione garantito dalla direttiva comunitaria". Questa, esistente dal 2001 ma mai attivata prima, concede protezione temporanea nell'Ue per un anno, prorogabile per altri due anni. In base agli accordi Ue-Ucraina vigenti sulla politica dei visti, i cittadini ucraini provvisti di passaporto biometrico possono entrare nell'Ue e circolarvi liberamente per 90 giorni. Gli sfollati che cercheranno rifugio nell'Unione potranno decidere in quale Stato membro recarsi e chiedere la protezione temporanea. Intanto, il Ministro degli Esteri sloveno Anže Logar, intervenendo al dibattito del consiglio ONU per i diritti umani incentrato sulla situazione in Ucraina, è tornato a condannare nel modo più fermo l'aggressione russa e il sostegno dato dalla Bielorussia. "La comunità internazionale", ha detto, "deve reagire in maniera risoluta e unitaria contro un'invasione che provoca quotidianamente nuove vittime civili, tra cui bambini, e che ha costretto finora centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le proprie case".
Delio Dessardo