La situazione macroeconomica della zona euro presenta motivi di ottimismo. È quanto emerso a Bruxelles alla presentazione delle previsioni economiche d'inverno della Commissione Ue, illustrate dal commissario Ue per l'Economia, Paolo Gentiloni.
La recessione nel 2020 non è stata profonda come previsto - ha affermato Gentiloni- e grazie alle scoperte in materia di vaccini, ora prevediamo che l'economia dell'Ue raggiunga i livelli di crescita pre-pandemia che aveva nel quarto trimestre 2019, già nel secondo trimestre del 2022, prima di quanto previsto lo scorso autunno. Ma un Paese su quattro avrà bisogno di più tempo. Inoltre, nessuno Stato membro tornerà nel 2022 alle proiezioni di crescita che aveva prima della crisi. In particolare, per le differenze nella struttura di ciascuna economia. Bisogna poi prendere in debita considerazione il fattore incertezza e i rischi di un'eventuale recrudescenza della situazione epidemiologica, con l'emergere di nuove varianti e il successo delle campagne di vaccinazione. La previsione - ha affermato Gentiloni - non tiene conto dell'impatto potenzialmente molto significativo di Next Generation Eu. Considerando uno stimolo di sei anni, il livello del Pil 2021-2026 potrebbe essere più alto del 3-3,5% rispetto a uno scenario senza Recovery.
La Commissione Ue ha requisiti abbastanza precisi e rigorosi su come dovrebbe avvenire la ripresa nei paesi membri, persegue una visione di trasformazione digitale e verde - per aumentare la produttività e la competitività dell'economia del Vecchio Continente. Ufficiosamente, la Commissione non è molto soddisfatta del piano di sviluppo sloveno. In particolare, sul fatto che Lubiana intenderebbe utilizzare i prestiti europei per la costruzione di strade in misura tre volte superiore rispetto alle infrastrutture ferroviarie. La Commissione europea poi non è favorevole che la Slovenia utilizzi i mezzi per recuperare e creare una nuova compagnia aerea nazionale.
Corrado Cimador