Il Parlamento europeo ha approvato la relazione dell'eurodeputata dei Verdi Judith Sargentini sullo stato di diritto in Ungheria, dando così l'ok all'applicazione dell'articolo 7 del Trattato di Lisbona, che prevede la possibilità di sospendere alcuni diritti a uno Stato membro in caso di mancato rispetto dei valori fondanti dell'Unione europea. Le sanzioni possono arrivare fino alla cancellazione del diritto di voto del Paese nel Consiglio Europeo. Eventualità che difficilmente verrà attivata, in quanto il Trattato di Lisbona prevede maggioranze qualificate, che sembrano piuttosto difficili da raggiungere, quantomeno in questo caso. L'attivazione della cosiddetta "opzione nucleare" contro l'Ungheria è stata approvata con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti. È la prima volta che una simile procedura viene adottata. Ora la parola passa al Consiglio Europeo, ovvero ai capi di Stato e di Governo degli Stati Membri, che dovranno decidere i prossimi passi da intraprendere, incluse le eventuali sanzioni.
L'Europarlamento ha anche approvato la riforma del diritto d'autore. La questione è stata oggetto, nei mesi passati, di una battaglia senza precedenti tra gli artisti e gli editori della stampa da un lato e i giganti del digitale dall'altra.
I deputati europei hanno promosso una nuova versione del testo che era stato bocciato lo scorso 5 luglio. Va a istituire nuovi diritti per gli editori "tradizionali". Il voto apre la strada ai negoziati tra il Consiglio dell'Unione e la Commissione Europea in modo da arrivare ad un testo definitivo.