La Camera dei Comuni ha bocciato anche la proposta di un secondo referendum sull'uscita dall'Unione europea. 334 i voti contrari, solo 85 quelli favorevoli. L'emendamento, presentato da Sarah Wilson, dalle file del Gruppo Indipendente, proponeva di estendere l'articolo 50 del trattato di Lisbona, per organizzare, nel frattempo, una seconda consultazione del popolo britannico, ovvero "per il tempo necessario a legiferare ed effettuare un voto pubblico su un'uscita alle condizioni determinate dal Parlamento o sulla permanenza nell'Ue". L'emendamento non è stato appoggiato nemmeno dal Labour, i deputati presenti in aula si sono astenuti dal voto.
Con 314 voti contrari e 311 a favore è stato intanto respinto dalla Camera dei Comuni un emendamento bipartisan alla mozione sul rinvio della Brexit che avrebbe imposto al governo britannico di limitare la richiesta all'Unione di una proroga al massimo fino al 30 giugno.
Secondo il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier, "le conseguenze" dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione "sono innumerevoli e sono state ampiamente sottostimate nel Regno Unito, sia durante il referendum sia dopo". Da parte sua "non c'è, non ci sarà mai, e non c'è mai stato un atteggiamento aggressivo, spirito di vendetta o di punizione" nella conduzione di questa trattativa, che ha carattere "straordinario", ha sottolineato Barnier. Di fronte a questa "situazione di incertezza, se siamo lucidi e responsabili ci dobbiamo preparare a una Brexit senza accordo, perché il 29 marzo è vicino", ha aggiunto.
E. P.