Foto: Reuters
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Le autorità ungheresi hanno scelto uno slogan che parla da sé “Make Europe Great Again”, un chiaro riferimento a quello usato da Donald Trump durante la sua campagna presidenziale, ma che, secondo il ministro ungherese per gli Affari europei Janos Boka, vuole semplicemente sottolineare come gli Stati membri siano più forti quando lavorano assieme e per lo stesso obiettivo. Boka ha ricordato come siano innumerevoli le sfide e le crisi che l’Ungheria si troverà ad affrontare nei prossimi sei mesi; dalla guerra in Ucraina e in Medio Oriente, alla delicata questione della sicurezza in Europa, l’immigrazione clandestina nonché i cambiamenti climatici. Il premier Viktor Orban assicura però che la priorità di Budapest alla guida del Consiglio Ue rimane quella di facilitare la transizione istituzionale dopo le elezioni europee, garantendo la continuità dei lavori del Consiglio e sostenendo il buon funzionamento dell’Unione europea attraverso un dialogo costruttivo. Una premessa che potrebbe apparire scontata, ma che tuttavia va sottolineata visti i rapporti complessi di Budapest con i vertici Ue per le note questioni dello Stato di diritto e delle divergenze sul sostegno militare all’Ucraina, che il premier ha contestato a gran voce e a volte bloccato esercitando il suo veto. La posizione dell’Ungheria in merito è chiara da tempo. A confermarla è stato lo stesso ministro Boka che, presentando il programma della sua presidenza, ha sottolineato come il Paese non intende aprire nessuno dei capitoli che permettano all’Ucraina di fare passi avanti nei negoziati di adesione all’Unione europea. “Budapest crede in un processo di allargamento basato sul merito, obiettivo e credibile”, ha più volte sottolineato, precisando di voler spostare l’attenzione politica da Kiev ai Balcani occidentali che da tempo attendono vengano fatti progressi.

M.N.