Netto calo dell'inflazione su base annua ad ottobre nell'Eurozona. Secondo i dati preliminari di Eurostat, è scesa al 2,9 percento, dal 4,3 di settembre; si è quindi vicini all'obiettivo della Banca Centrale europea di riportarla al 2 percento. Nell'ultimo anno la BCE ha sistematicamente aumentato i tassi di riferimento, attuando una politica restrittiva per combattere un'inflazione che lo scorso autunno era arrivata a superare addirittura il 10 percento. La media dell’Eurozona è sensibilmente più bassa rispetto a quella registrata in Slovenia, del 6,9 percento. La crescita annua dei prezzi, misurata dall'indice armonizzato dei prezzi al consumo, è stata del 6,6 percento. Un tasso simile o superiore è stato registrato ad ottobre soltanto da Slovacchia e Croazia, rispettivamente con il 7,8 e il 6,7 percento. Il calo del costo della vita nell'Eurozona è stato leggermente più marcato rispetto alle previsioni degli esperti che indicavano un allentamento al tre percento. Resta da vedere se la tendenza proseguirà anche negli ultimi due mesi del 2023; le previsioni della BCE davano infatti per quest'anno un'inflazione media annua del 5,6 percento, il prossimo del 3,2, nel 2025 del 2,1. Per quanto riguarda l'andamento dell'economia, nel terzo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo nell'Eurozona ha subito una contrazione dello 0,1 percento, è invece cresciuta della stessa percentuale nell'UE a 27. Tra i paesi per i quali sono disponibili i dati, nel terzo trimestre la crescita maggiore è stata registrata dalla Lituania, seguita da Belgio e Spagna, la maggiore contrazione invece da Irlanda, Austria e Repubblica ceca. Anche la Germania ha registrato un calo, lieve rafforzamento invece per la Francia. Non si hanno i dati per la Slovenia, l'ufficio statistico nazionale li renderà noti a metà novembre.
Delio Dessardo