Foto: Reuters
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Come previsto dai sondaggi ad imporsi nelle elezioni politiche sono stati i Cristiano-Democratici della CDU-CSU, seguiti dalla AfD che supera di poco il 20%, raddoppiando le preferenze rispetto alla scorsa tornata elettorale, ma restando al di sotto di quelle che erano le ultime aspettative. Male per la SPD che si è posizionata al terzo posto con il dato più basso di sempre. Seguita dai Verdi, anche loro in calo e dalla Linke, che porta a casa un buon risultato rispetto alle precedenti elezioni locali, che avevano visto la sinistra tedesca in grande difficoltà. Fuori dal Bundestag l'Alleanza Sahra Wagenknecht e i Liberali, che non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 5%. Il leader del FDP Christian Lindner, l'ex ministro delle Finanze con la cui cacciata da parte del Cancelliere si è dato inizio alla crisi che ha portato ad elezioni anticipate, ha, quindi, annunciato di lasciare la politica.

Di fronte a questi risultati soddisfazione è stata espressa da Friedrich Merz, il leader della CDU, destinato a ricoprire il ruolo di Cancelliere e dalla leader della AfD Alice Weidel, che si è detta disponibile ad entrare in una coalizione di governo. Una possibilità chiaramente rigettata dal Socialdemocratico Olaf Scholz, che dopo essersi assunto la responsabilità della sconfitta ha anche ribadito il fatto che nessun partito dovrebbe allearsi con Alternativa per la Germania.

Una prospettiva che dovrebbe reggere, visto che il muro di contenimento sembra aver funzionato anche a fronte della grande partecipazione al voto, con l'84% degli aventi diritto che si sono recati alle urne. L'affluenza più alta dall'unificazione delle due Germanie.

Con l'esclusione dei Liberali e della Waghenknet si dovrebbe semplificare il cammino per Merz che potrebbe trovare in tempi brevi un'alleanza con i Socialdemocrati, che potrebbero contare su un maggiore numero di seggi. Questa sarebbe sicuramente l'opzione preferita dal leader della CDU, sul quale pesa un veto degli alleati della CSU contro i Verdi, che rende difficile (se non impossibile) la formazione di un governo a tre. In ogni caso Merz si candida a tornare a guidare non solo la Germania, ma l'Europa intera, con quale maggioranza resta ancora da vedere.

Barbara Costamagna