Le quattro barrette del famoso snack "Kit Kat 4 fingers" della Nestlé non possono essere considerati un marchio europeo, come deciso dall'EUIPO, l'Ufficio brevetti della Ue nel 2006 per alcuni dolciumi. Allora gli esperti dell'organo per le patenti industriali di Monaco di Baviera assicuravano che la multinazionale elvetica era depositaria del marchio per le "caramelle, i prodotti di panetteria, i prodotti di pasticceria, biscotti, dolci, cialdoni".
A chiedere proprio all'Ufficio brevetti di fare marcia indietro, assestando un duro colpo al colosso svizzero, è oggi l'Avvocato generale della Corte Ue Melchior Wathelet, espressosi a favore dell'annullamento della concessione del marchio Ue. Il suo non è un giudizio definitivo, ma viene seguito in oltre il 90% dei casi dai giudici della Corte del Lussemburgo, la massima istanza legale dell'Europa unita.
Una battaglia legale lunga 11 anni
Se la sua decisione, come tutto lascia presagire, sarà avvallata dalla Corte, si chiuderà una diatriba legale lunga 11 anni che ha visto coinvolti manipoli di avvocati, mossi da due colossi industriali contrapposti, la Nestlé e la Mondelez UK Holdings & Services, ex Cadbury Schweppes, che nella loro battaglia hanno scalato tutti i gradi della giustizia comunitaria. ha chiesto all’EUIPO l’annullamento della registrazione.
Già nel 2007 la Mondelez UK Holdings & Services chiedeva infatti all'EUIPO l'annullamento della registrazione del marchio, una richiesta rimandata al mittente nel 2012. Allora gli esperti dei brevetti comunitari argomentavano che il marchio Kit Kat avesse acquisito un carattere distintivo nella Ue. La Mondelez, non si dava per vinta e chiedeva l'intervento del Tribunale dell’Ue per annullare la decisione a lei contraria dell’EUIPO.
Nel 2016 il Tribunale Ue annulla il marchio, ma tutti insorgono
Con sentenza del 15 dicembre 2016, il Tribunale dell’Ue annullava la decisione dell’EUIPO, perché non si poteva provare che il Kit Kat avesse raggiunto un "carattere distintivo" in tutta la Ue. La cosa era provata per 10 paesi, Italia, Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia e Regno Unito, ma per nulla chiara in altri 4 presi a riferimento, Belgio, Irlanda, Grecia e Portogallo.
La decisione non piaceva a nessuno dei litiganti, e nemmeno all'Ufficio brevetti. La Mondalez contestava il fatto che il Kit Kat fosse riconosciuto come marchio in 10 paesi, la Nestlé che non lo fosse in tutta le Ue e l'EUIPO che i giudici del Tribunale Ue avessero annullato la sua decisione.
L'Avvocato Ue castiga tutti, ma chi perde di più è Nestlé
La palla, anzi la barra, arrivava quindi alla Corte Ue, ultimo grado possibile. Ed ora l'Avvocato generale da di nuovo torto a tutti: la Mondalez non aveva titolo al ricorso, la Nestlé non può dire che il Kit Kat sia riconoscibile come un marchio in tutta le Ue e, infine l'EUIPO, che viene chiamato a rivedere la sua decisione.
Se tutti perdono, c'è chi perde di più, ed è Nestlé, che non potrà più fregiare il suo Kit Kat del brevetto europeo, una protezione che impediva ad altri di sfornare prodotti dolci a forma di 4 barre.
Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue