Alle elezioni parlamentari in Olanda trionfa il Partito popolare per la libertà e la democrazia del 54enne Mark Rutte, che dovrebbe tornare a formare l'esecutivo con i liberali centristi del D66, in seconda posizione con 27 seggi, il miglior risultato di sempre per i socio-liberali. Al terzo posto invece il partito di estrema destra e islamofobo PVV di Gert Wilders, che si ferma a 17 seggi.
La TV pubblica ha intanto riferito che l'incertezza, a causa della pandemia di coronavirus, ha reso i margini di errore più ampi rispetto alle altre elezioni: "Una differenza di due seggi per partito si può verificare più spesso. Una differenza di oltre due seggi non può essere completamente esclusa".
In un così variegato panorama politico, composto da 37 partiti, formare una maggioranza autosufficiente sarà difficile. Domani intanto il presidente della Camera dei Rappresentanti incontrerà il leader del VVD, per conferirgli un incarico esplorativo.
In primo piano per Mark Rutte ci sarà l'emergenza pandemica legata al Covid, la campagna vaccinale e l'astio da parte del popolo per i provvedimenti anti-contagio, soprattutto per il coprifuoco e il lockdown.
In Olanda le elezioni parlamentari sono considerate come un banco di prova per l'esecutivo per la gestione dell'epidemia. Per evitare il più possibile gli assembramenti, il voto si è tenuto in tre giornate e le urne sono state allestite in luoghi insoliti, come musei, alberghi, chiese e stazioni ferroviarie. Era anche possibile votare in biciletta o in auto, le cabine elettorali venivano sanificate circa ogni 30 minuti.
E. P.