Si ferma la sperimentazione per il vaccino contro il Covid-19. Ad annunciarlo il gruppo farmaceutico AstraZeneca, associato all'Università di Oxford, che ha fatto sapere che il protocollo è scattato a causa di una reazione avversa seria ed inspiegabile su uno dei partecipanti al programma.
Un'azione di routine ha detto l'AstraZeneca, che ritarderà, però, i tempi per la sua distribuzione che la Commissione Europea, con la quale il gruppo aveva stipulato un accordo, contava di iniziare a fare entro la fine del 2020.
Il vaccino AstraZeneca-Oxford University è considerato uno dei più validi contendenti tra decine in fase di sviluppo a livello globale e si sperava che potesse essere uno dei primi ad arrivare sul mercato, dopo il successo dei test di fase 1 e 2. Il suo passaggio ai test di Fase 3 nelle ultime settimane ha coinvolto circa 30.000 partecipanti in tutto il mondo, ma purtroppo ha registrato questo intoppo.
In genere questo tipo di pause durano dai sei agli otto mesi, anche se il problema potrebbe essere individuato in tempi più brevi. A farlo sarà l'agenzia regolatoria per i medicinali (Ema o Fda), che dovrà nominare un comitato di esperti indipendenti che rivedrà tutti i dati e valuterà se questo evento avverso inspiegabile è dovuto al vaccino o al caso. In base ai risultati si continuerà la sperimentazione o si rinizierà con nuovi studi.
Perché vi sia l’approvazione dell’Agenzia regolatoria di riferimento, infatti,si deve dimostrare, con uno studio su decine di migliaia di persone sane, che il farmaco sia in grado di prevenire l’infezione o almeno le forme gravi di malattia, senza causare effetti collaterali di rilievo. Unica eccezione è il rischio emergenziale, che ci sarebbe solo con una recrudescenza della pandemia ai livelli di marzo a Bergamo ma tutti sperano che questo scenario non si ripeta più.
Barbara Costamagna