Dopo aver colpito alcuni trasmettitori, le forze armate russe hanno annunciato il bombardamento delle sedi dei Servizi di sicurezza e del Centro operativo per la guerra psicologica e mediatica. Si muove nel frattempo la diplomazia slovena; dopo che il premier sloveno Janez Janša e il suo omologo polacco Mateusz Morawiecki hanno invitato i colleghi europei a sostenere l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea, sempre più paesi si sono detti pronti ad appoggiare l'iniziativa. Tra questi anche Ungheria e Romania. Una lettera di sostegno all'adesione di Kiev è stata firmata pure dai capi di Stato, tra cui il presidente sloveno Borut Pahor e quello croato Zoran Milanović. In precedenza, il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo al Parlamento Ue ha chiesto ai vertici dell'Unione europea di avviare una procedura speciale che permetta al Paese di aderire all'Ue in tempi rapidi. Il ministro degli Esteri sloveno Anže Logar ha intanto annunciato che la Slovenia stanzierà 1,1 milione di euro in aiuti da destinare alla popolazione colpita dell'Ucraina. Lubiana fornirà assistenza attraverso l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento delle attività umanitarie, l'Ufficio dell'Alto commissario per i rifugiati, la Caritas e il Comitato internazionale della Croce Rossa. Il ministro è tornato al contempo a condannare con forza l'attacco militare russo in Ucraina, definendolo una grave violazione del diritto internazionale. Dal canto suo, il titolare del dicastero Difesa, Matej Tonin, ha fatto sapere che a Logatec sono stati approntati 300 posti letto, destinati ai rifugiati dall'Ucraina. Il dicastero del Lavoro ha individuato altri 80 alloggi in diverse località della Slovenia per i minori non accompagnati che potrebbero giungere nel Paese. Tonin ha confermato che, anche nei prossimi giorni, le autorità continueranno a cercare potenziali nuove soluzioni. Si stima che al momento siano oltre 660 mila i cittadini ucraini che hanno già abbandonato il Paese. Lo riferiscono le Nazioni Unite, che parlano anche di oltre un milione di sfollati interni.
Maja Novak