
Il rapporto sull'elettricità in Europa, elaborato da Ember, un'organizzazione specializzata nell'analisi climatica, rivela che nel corso dell'ultimo anno, l'energia solare si è affermata come la fonte di energia in più rapida crescita all'interno dell'Unione Europea. Tale primato è stato seguito dall'energia eolica, posizionatasi al secondo posto, mentre quella nucleare e il gas si sono collocate rispettivamente al terzo e quarto. L'incremento significativo nella produzione di energia solare ed eolica ha contribuito a un aumento notevole della quota di energia rinnovabile nel continente europeo, raggiungendo una percentuale pari al 47%. Questo dato segna un progresso sostanziale rispetto al 34% registrato nel 2019, evidenziando una crescita significativa nel settore delle energie rinnovabili. Parallelamente, la quota di energia derivante da combustibili fossili ha subito una diminuzione, passando dal 39% al 29% nello stesso periodo. Una riduzione che testimonia una transizione verso fonti più sostenibili, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione. Talvolta l'organizzazione ha evidenziato come l’iniziativa del Green Deal europeo abbia innescato una trasformazione profonda e rapida nel settore. Beatrice Petrovich, coautrice del rapporto, ha dichiarato che questo rappresenta una pietra miliare importante verso un futuro più duraturo. Ha sottolineato come il carbone, pur essendo il metodo più antico di produzione di energia, sia anche il più inquinante, mentre l'energia solare rappresenta una risorsa emergente e promettente nell'attuale panorama. I calcoli mostrano inoltre che senza la capacità solare ed eolica aggiuntiva, l'UE si troverebbe a importare 92 miliardi di metri cubi di gas e 55 milioni di tonnellate di carbone in più dal 2019, con un costo stimato di 59 miliardi di euro.
Alessia Mitar