Ci vorrà ancora una settimana per terminare la scuola prefabbricata di Basovizza. La costruzione, in cui dovrebbero trascorrere l’anno scolastico i 44 bambini della scuola primaria slovena Primož Trubar e Karel Destovnik Kajuh di Basovizza, sta continuano a dividere la giunta comunale di Trieste dai genitori, che hanno scritto una lettera al sindaco Roberto Dipiazza e oggi hanno manifestato di fronte all’edificio originario, che deve essere sottoposto a lavori urgenti al tetto.
Il termine fissato per l’apertura della nuova struttura, fatta da container posizionati su un terreno della Cooperativa economica di Basovizza, era il 21 settembre, ma alcune difficoltà hanno ritardato i lavori: “La scelta di collocare i container in un terreno non comunale di Basovizza, per venire incontro alle richieste dei genitori che non volevano che la scuola venisse realizzate a Opicina sullo tesso terreno della la scuola d’infanzia Čok, – spiega l’assessore alla scuola Angela Brandi – ha comportato qualche ritardo: sono venuti fuori degli avvallamenti su cui abbiamo dovuto intervenire ed è stato necessario realizzare ex novo gli allacciamenti dell’elettricità e delle fognature, che invece erano già pronti ad Opicina. Lunedì però i locali saranno agibili”.
I malumori fra i genitori però non cessano: finché il tempo ha retto i bambini che occupano le aule del primo piano hanno fatto lezione all’aperto, poi nei locali dell’edificio della Cooperativa, ma da domani i locali non saranno più disponibili, perché già prenotati, e la soluzione trovata dalla dirigenza scolastica, il trasferimento a Prosecco, a una ventina di minuti di macchina, non soddisfa i genitori. “Io ho due bambini – dice una mamma – uno continuerà ad andare scuola qui e l‘altro invece dovrebbe andare a Prosecco, creando gravi difficoltà di organizzazione negli spostamenti. A questo punto uno dei due rimarrà a casa fino a che non avremo la nuova scuola. Sono anni che ci promettono la ristrutturazione, e ci sentiamo dimenticati dal comune”.
Si tratta di un malcontento generalizzato fra i genitori che ricordano anche come i problemi al tetto della scuola, fossero presenti da anni e come i ritardi non abbiano nulla che fare con l’emergenza Covid.
In ogni caso l’assessore Brandi invita alla calma, ricordando che il comune sta facendo tutto quanto possibile per assicurare degli spazi ai bambini e completare i nuovi locali prefabbricati in tempi celeri. “Lunedì le classi saranno pronte – dice –: capisco i disagi dei genitori, ma abbiamo fatto il possibile, e non mi sembra il caso di fare polemiche che non servono nulla”.
A breve intanto inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio originario, ma, visto anche l’arrivo dell’inverno e la situazione di emergenza sanitaria, i tempi sono difficilmente prevedibili.
Alessandro Martegani