In queste ore si susseguono le manifestazioni in tutta Italia contro il nuovo DPCM che impone la chiusura a tutta una serie di attività e l’orario ridotto a ristoranti e bar, che da oggi sono tenuti devono tirare giù le loro serrande alle 18. Le più numerose si sono già tenute negli scorsi giorni a Roma e Napoli, dove le proteste sono diventate pretesto per atti di violenza e vandalismo e hanno visto la presenza di gruppi dell’estrema destra.
Pacifiche, invece, le altre che hanno coinvolto soprattutto operatori della ristorazione e delle attività sportive e del tempo libero che accusano il governo di inferire un colpo mortale ai loro settori.
Contestazioni anche da parte di alcuni governatori ed amministratori locali. "Se la bozza del nuovo DPCM del Governo Conte non subirà dei profondi cambiamenti spariranno migliaia di attività economiche” ha dichiarato sui suoi canali social ieri sera il presidente del FVG Massimiliano Fedriga, uno tra i più critici dell’operato del governo, esprimendo posizioni che vedono accomunati tutti gli attori del centro destra locale; mentre sempre in regione i Dem hanno invitato sempre via social al rispetto della decisione del governo, spiegando che “l’obiettivo è chiaro: la sera si rimane a casa per evitare nuovamente la chiusura di scuole e fabbriche. La priorità ora è aiuto e vicinanza immediata a bar, ristoranti e operatori dello spettacolo che in questi mesi hanno dimostrato, per la stragrande maggioranza, senso di responsabilità e rispetto delle regole”.
Intanto a Trieste sale la tensione, che potrebbe sfociare nel flash mob “No DPCM” indetto questa sera alle 18 in piazza Unità, il cui invito sta circolando in queste ore sui social, firmato da un fantomatico gruppo 'Nameless 1.0' (Senza nome) e che nelle intenzioni dovrebbe coinvolgere il settore palestre e ristorazione ma anche tutti i cittadini che intenderanno aderire alla protesta, che si spera sia pacifica.
Barbara Costamagna