Quasi mille morti, il giorno più difficile per l'Italia da quando è scattata l'emergenza Coronavirus. Un unico dato lascia intravedere uno spiraglio di luce: la curva di crescita dei nuovi malati è rimasta stabile ed in linea con i giorni precedenti.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto un nuovo messaggio agli italiani. Mattarella ha dedicato un primo pensiero alle persone che hanno perso la vita a causa dell'epidemia ed ai loro familiari. Il presidente ha poi spiegato che sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il Continente. Tutti devono comprendere appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l'Europa. Mattarella ha poi lanciato un appello: "Nell'Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni". In conclusione il presidente ha ricordato anche che si deve provvedere ad applicare con tempestività ed efficacia gli strumenti contro le difficoltà economiche, iniziando a pensare anche al dopo emergenza, con le iniziative e le modalità per rilanciare, gradualmente, la vita sociale e l'economia stessa.
Papa Francesco, invece, ha pregato sotto la pioggia, in una piazza San Pietro vuota e silenziosa. Il pontefice, davanti al crocifisso miracoloso di San Marcello, ha chiesto a Dio di guardare alla “dolorosa condizione” in cui versa l'umanità a causa della pandemia. "Ti imploriamo: 'Svegliati Signore!'", dice richiamando il passo del Vangelo in cui i discepoli sono atterriti dalla tempesta e Gesù dorme. Chiede anche a tutti di cambiare "rotta" tornando a Dio ed ai valori veri, primo tra tutti quello della solidarietà, perché pensavamo "di rimanere sempre sani in un mondo malato", afflitto da guerre e "ingiustizie planetarie".
"Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme".
Davide Fifaco