Con il filmato dell’annuncio delle leggi razziali in Italia fatto da Mussolini il 18 settembre 1938 proprio in piazza Unità d'Italia a Trieste ha preso il via l’incontro con il quale l’ordine dei giornalisti del Fvg ha reintegrato nove colleghi che furono espulsi perché ebrei per provvedimento diretto dall’albo dei giornalisti, in ottemperanza a questa terribile legislazione.
Nove italiani che per il loro essere anche ebrei si ritrovarono scacciati dal loro posto di lavoro e dalla società, vittime del Regime ma anche dell'indifferenza.
Luciano Ceschia presidente onorario dell’associazione della stampa del FVG ha introdotto l’argomento a partire da quello che ha detto essere il suo primo ricordo infantile, quella piazza piena di triestini che assistettero all’inizio di quello scempio.
Oggi per volontà dell’ordine e dell’associazione i nove giornalisti sono stati virtualmente reintrodotti nell’ordine, anche se all’epoca non esisteva. Un gesto simbolico, che è stato già fatto dagli avvocati triestini mercoledì e dall’ordine del Lazio in occasione dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali.
Lunedì prossimo a Udine sarà formalizzata questa iscrizione durante la riunione del consiglio dell’ordine dei giornalisti del FVG ha detto il presidente Cristiano Degano. Franco Muscatello presidente dell’associazione della stampa Fvg ha sottolineato l’importanza di gesti di questo tipo in un periodo in cui si registrano sempre più atti di intolleranza. Il rabbino della Comunità di Trieste Alexander Meloni ha spiegato il senso di iniziative di questo tipo: " Il messaggio che deve passare è che si può essere italiani al 100% ed ebrei al 100% o musulmani al 100% o qualcosaltro al 100%. Basta saperlo e conoscersi. Forse quello che è mancato all'epoca è stata questa capacità di conoscersi".
Barbara Costamagna