Cercare una nuova sede per la sezione in lingua italiana della scuola elementare di Barcola: è questa la direzione indicata dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che, accanto al capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Alberto Polacco (firmatario la scorsa estate di un ordine del giorno che chiedeva la riapertura della sezione italiana nel rione) e all’assessore all’educazione Maurizio De Blasio, ha incontrato questa mattina una rappresentanza dei genitori di Barcola che si apprestano ad iscrivere i figli alla prima elementare.
Si tratta di una vicenda che si protrae da anni, e che ruota attorno alla scuola elementare Battistig, da 20 anni ormai senza una sezione in lingua italiana, con i genitori costretti a iscrivere a Roiano o a Gretta i figli che escono dalle due materne in lingua italiana che già esistono nel rione.
Già negli anni scorsi le famiglie si erano mosse, chiedendo la creazione una sezione con lingua d’insegnamento italiana nella scuola elementare di Barcola, ma si erano sempre scontrate con i numeri: come ha spiegato l’assessore De Blasio, se le richieste sono poche non è possibile creare una classe, ma se gli iscritti, alle sezioni italiana e slovena, aumentassero troppo, farebbero sforare il limite massimo degli alunni consentito per l’edificio dalla nuova normativa, rendendo necessaria una lunga e costosa opera di adeguamento. Non sarebbe comunque possibile ospitare 5 classi, l’intero ciclo della scuola primaria, a causa della mancanza di spazi (le previsioni per le iscrizioni sarebbero di una quindicina di alunni per ognuno dei prossimi tre anni).
Il sindaco Dipiazza, a cui è stata consegnata la richiesta con quasi 50 firme, aveva già fatto dei sopralluoghi nell’edificio nei giorni scorsi per valutare la situazione, e nel corso dell’incontro in comune ha quindi fatto una proposta alternativa: abbandonare l’idea di aprire una sezione italiana nell’edificio della Battistig, e cercare una nuova location, sempre a Barcola, o inserendo la scuola nelle nuove aree che saranno sviluppate sul terrapieno o in altri siti, sempre all’interno del rione.
Dopo un breve confronto i rappresentanti dell’amministrazione e il gruppo di genitori si sono dati appuntamento al 15 gennaio, quando Roberto Dipiazza dovrebbe mettere sul tavolo delle proposte concrete per un sito alternativo che restituirebbe, dopo 20 anni, la sospirata scuola in lingua italiana a Barcola.
Alessandro Martegani