La pandemia sembra aver modificato anche i percorsi utilizzati per il contrabbando di sigarette, spostando parte dei traffici illeciti che giungono in Italia a Udine e Trieste.
Il dato emerge da uno studio sul commercio illecito di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche in Italia, realizzato da “Intellegit”, la start-up sulla sicurezza dell’Università di Trento, con il contributo di BAT, Gruppo British American Tobacco in Italia.
Lo studio, giunto alla sua quarta edizione, ha preso in esame i dati disponibili facendo un’analisi delle rotte, dei punti di transito, dei luoghi di consumo e di sequestro delle sigarette di contrabbando, e anche dei prodotti di nuova generazione.
Dai dati emerge che Trieste con il 25,3 per cento e Udine, con il 22,2 risultano per la prima volta al primo e al secondo posto della classifica dei comuni con la maggiore incidenza di prodotti di contrabbando, molto probabilmente per la posizione geografica. Calano invece piazze che tradizionalmente venivano ritenute centri di smistamento del contrabbando di sigarette, come Napoli e Casoria con incidenze inferiori al 15 per centro. Fra le motivazioni la difficoltà a comprare prodotti di contrabbando nelle bancarelle e dai venditori ambulanti, a causa delle misure anti-pandemia.
In generale nel 2019 la Guardia di Finanza ha realizzato 2.863 operazioni anticontrabbando in particolare a Napoli e a Trieste, dove sono state sequestrate 31,2 tonnellate di tabacchi, a conferma del ruolo strategico del territorio nelle rotte utilizzate dai contrabbandieri.
Grazie alle attività di contrasto al contrabbando di sigarette, un’attività che crea danno all’erario ma anche alla salute dei cittadini, in Italia dal 2018 è stata registrata una significativa diminuzione del numero di sigarette illecite, portando il Paese al 23 esimo posto tra gli Stati europei con 3,9 sigarette illecite ogni mille. Al primo posto c’è la Grecia, con più di 22 sigarette illecite ogni 100, seguita da Irlanda e Lituania con più di 17 sigarette illecite ogni 100 fumate.
Il contrabbando però sta già ampliando il suo raggio di azione sui prodotti di nuova generazione, come sigarette a tabacco riscaldato ed elettroniche: in Italia 4 fumatori su 10 hanno acquistato liquidi per sigarette elettroniche da rivenditori non autorizzati.
Alessandro Martegani