La pubblicazione del libro, edito dal Museo Sergej Mašera di Pirano, è stata resa possibile grazie al sostegno finanziario del Ministero della cultura della Repubblica di Slovenia, del Comune di Pirano e dell'Ente porto capodistriano. Ne abbiamo parlato con Franco Juri, coautore della monografia e direttore del Museo piranese. "Il Rex ha sancito il periodo d'oro della cantieristica italiana ed è diventato un mito anche per la sorte riservatagli dal destino e, questa monografia è il primo libro in sloveno. Vogliamo trasmettere il sapere sul Rex, tutto quello che abbiamo raccolto, come informazione, come testimonianza, come patrimonio materiale e immateriale, ad un pubblico sloveno. Ciò non significa che è un libro solo in sloveno, anzi è un libro quadri lingue. Infatti, un lungo riassunto viene proposto sia in italiano, in inglese e in croato. Inoltre, hanno collaborato con noi alcuni autori italiani, ottimi conoscitori della vicenda del Rex, cito Maurizio Eliseo, Flavio Testi e Lorenzo Borrelli. I primi due autori di altrettante bellissime monografie, uscite in Italia, e i cui testi sono stati pubblicati nel nostro libro in italiano e nella traduzione slovena. In italiano è pubblicata anche l'intervista con un noto isolano, il signor Dellore Gambini, che fu testimone diretto del bombardamento del Rex, avvenuta a pochi passi dalla riva tra Isola e Capodistria. Devo ringraziare, inoltre sia la fondazione Ansaldo, sia il museo Galata di Genova, sia all'istituto Luce e Cinecittà per averci fornito alcune foto, alcune persino inedite”.
Il Rex è stato anche la nave del record di traversata atlantica, dall'Europa agli Stati Uniti. Una nave che spiccava per la qualità e l'ardimento costruttivo anche degli interni e un lusso e una raffinatezza inusuali anche per quei tempi. Un mito celebrato pure nella pellicola di Fellini "Amarcord", e sebbene vanto dell'era fascista, venne affondato da arei alleati, a testimonianza dell’assurdità della Seconda guerra mondiale e di tutti conflitti armati. A riguardo, Franco Juri, coautore della monografia "Rex - mit iz plitvine/un mito dalle secche" e direttore del museo piranese, ci ha illustrato - "Il Rex ha anche moltissimi capitoli fortemente umani, il trasporto di ebrei dall'Europa agli Stati Uniti verso la salvezza. Abbiamo voluto analizzare questo mito da tutti i punti di vista, partendo dalla contestualizzazione storica per descrivere poi l'eccellenza sia tecnologica, sia di design, sia marittima, per arrivare poi alla fine del Rex, alla guerra. L’assurdità di ogni guerra e il messaggio che lanciamo con questo libro. E un modo anche per di dire a tutti coloro che decidono, i politici, che la guerra è sempre assurda e distrugge le cose migliori che fa l'umanità. E anche in questo caso il Rex rappresenta una metafora, una parabola di questo genio e al tempo stesso della stupidita umana; che poi finisce con la guerra. Alla fine, però anche il relitto del Rex, ha in qualche modo contribuito a salvare tante altre persone dalla miseria nel dopoguerra. Infatti, tantissime parti del Rex hanno contribuito allo sviluppo industriale della Jugoslavia, ed è questo che affascina tanti cultori di questa nave. Noi abbiamo mantenuto una certa distanza storica, però cerchiamo di capire anche la passione, il sentimento per quelli che per noi, almeno per la mia generazione, io ero bambino, ricordo, erano soltanto dei resti di acciaio ormai arrugginito che sputavano pericolosamente dalla superficie del mare".
Corrado Cimador