Inappropriato e del tutto irresponsabile da parte degi esponenti governativi twittare su questioni archiviate definitivamente anni fa, sulle quali il paese ha espresso un netto NO, ha commentato la deputata piranese Meira Hot, dei socialdemocratici, che invita i rappresentanti dell'esecutivo ad astenersi a fare dichiarazioni che più che esprimere preoccupazione per l'indipendenza energetica della Slovenia, testimoniano una totale mancanza di rispetto della volontà popolare in Istria dove più volte hanno espresso la netta contrarietà al rigassificatore.
Matej Tašner Vatovec, deputato capodistriani di Levica Sinistra, ha ricordato che già nel 2015 sottoscrisse una dichiarazione comune contro il terminal gas, iniziativa nella quale erano inclusi i comuni dell'Alto Adriatico, Alpe Adria Green, sindacati e società civile. Un progetto infrastrutturale pericoloso, ha rilevato, per l'ambiente e per la sicurezza del territorio e dice di aspettarsi un passo indietro del ministro per le infrastruttura Jernej Vrtovec.
Anche l'isolano Gregor Perič del partito di maggioranza Konkretno Concretamente di Zdravko Počivalšek, si dice contrario al rigassificatore, la soluzione più immediata sarebbe l'allacciamento alla rete croata, attaverso il terminal sull'isola di Veglia. L'ipotesi del rigassificatore a Capodistria rappresenta una seria minaccia per l'intero ecostistema, la flora e la fauna, il mare e la gente, un duro colpo all'economia e al turismo locali, rilevano dal partito Oljka Ulivo che propongono una seduta congiunta dei quattro comuni costieri sul tema. Per il comune città di Capodistria i rigassificatori sono una storia chiusa, ha commentato il sindaco Aleš Bržan, per il primo cittadino di Ancarano Gregor Strmčnik un terminal off shore in Alto Adriatico è scientificatamente inaccettabile. (ld)