L’iniziativa, inserita nel progetto TARTINI BIS e curata dall’Unione Italiana, ha visto la partecipazione del Presidente Maurizio Tremul, che ha rivolto un saluto ai presenti. L’obiettivo è rendere la musica di Giuseppe Tartini accessibile e attuale per le nuove generazioni.
Come hanno spiegato gli organizzatori, questa rappresenta un'opportunità unica per gli studenti di sperimentare direttamente la creazione di musica elettronica e di confrontarsi con l’esperienza del maestro Tommaso Luison, rinomato violinista e docente esperto di musica barocca. Durante l’evento, Luison ha presentato una sua personale rielaborazione di alcune Sonate tartiniane, offrendo una nuova interpretazione del repertorio del grande compositore. La musicologa Margherita Canale ha invece accompagnato gli allievi alla scoperta della figura di Giuseppe Tartini e della sua musica, esplorando anche la reinterpretazione delle sue opere in chiave moderna. L’iniziativa, che ha già fatto tappa precedentemente a Capodistria, prosegue il percorso avviato l’8 marzo al Magazzino Grando di Portorose, dove si è celebrata la musica di Tartini attraverso una fusione tra classico ed elettronico. "Un’esperienza immersiva tra passato e presente", ha spiegato il direttore artistico del progetto, Andrej Rojec:
“Il progetto si è concluso con sperimentazioni su macchine, groove box e sintetizzatori, strumenti con cui i ragazzi hanno potuto divertirsi esplorando il mondo della musica elettronica. È fondamentale che alla lezione teorica segua sempre una parte interattiva.”
Uno degli eventi di punta del progetto è stato senza dubbio il concerto al Magazzino Grando, un appuntamento di grande rilievo. Rojec ha sottolineato il riscontro positivo del pubblico:
“L’abbinamento tra soluzioni grafiche e sonore è stato apprezzato, il tutto valorizzato da un impianto audio di alta qualità. Con circa mille presenze, abbiamo dimostrato che Tartini può essere ancora oggi interessante per le masse.”

Durante la sessione interattiva, gli studenti hanno avuto modo di sperimentare la creazione di musica elettronica, utilizzando sintetizzatori e strumentazioni tecnologiche avanzate. All’incontro hanno partecipato pure il DJ Benjamin Shock e il produttore discografico e live performer Anže Igličar, noto per le sue colonne sonore su Netflix, che ha condiviso con i presenti alcuni segreti del mestiere:
“Tartini può risultare ancora oggi moderno grazie all’uso di strumenti non convenzionali, che combinano sintetizzatori e violini in un mix ibrido. Ai suoi tempi, era una sorta di Jim Morrison del passato: non tanto per il suo stile compositivo, ma per le sensazioni e il carisma che trasmetteva. Le sue parti più psichedeliche e drammatiche possono essere reinterpretate in una dinamica contemporanea, capace di raccontare una storia coinvolgente.”
Dionizij Botter
