Non si è potuto fare a meno di accennare al ripristino dei controlli alle frontiere negli interventi che hanno contraddistinto la cerimonia per il completamento dei lavori di riparazione dell' imponente scultura che si erge - in memoria ai caduti e alle vittime del nazifascismo- a Plovania, proprio a pochi chilometri dal confine sloveno-croato. Le precarie condizioni del tempo hanno fatto trasferire al teatro cittadino di Buie il raduno che ha visto presenti i rappresentanti della Regione istriana, delle amministrazioni comunali coinvolte e delle associazioni combattentistiche dell'area. Amicizia, unità, collaborazione sono state le parole più ripetute nei discorsi tra i quali vanno senz' altro ricordati quelli dei sindaci di Buie e Capodistria, Fabrizio Vižintin e Aleš Bržan. Il primo ha rilevato i valori che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare la popolazione della zona mentre Bržan ha detto che i monumenti testimoniano il patrimonio storico e culturale che va tramandato alle nuove generazioni. Egli ha inoltre affermato che la sospensione di Schengen -al momento- sembra necessaria, ma sono imprescindibili la solidarietà e la partecipazione verso le persone meno fortunate di noi che abbandonano la propria terra in cerca di un futuro migliore. Della stessa opinione pure Fabio Vallon dell'ANPI di Trieste mentre la vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, ha auspicato una quanto più breve durata del provvedimento e soprattutto che questo non causi disagi alla popolazione locale. " Se l'antifascismo non ha conosciuto frontiere ed ha riunito le genti di queste terre nell'ideale di libertà pure noi abbiamo dimostrato e continuiamo a dimostrare che non ci sono barriere all' amicizia e alla collaborazione e anche la comune volontà di partecipare al restauro del monumento di Plovania dimostra una volta in più che i confini per noi non rappresentano un ostacolo", ha detto la vice-zupana. Poiché la cerimonia rientrava nell'ambito delle manifestazioni organizzate per i 30 anni dell' istituzione della Regione istriana, non sono mancati i riferimenti allo Statuto regionale, vera e propria carta dei valori che promuove il dialogo, la multiculturalità, il plurilinguismo, la convivenza.
(lpa)