Il motivo del fatto di sangue, accaduto in uno dei condominii nella Strada Circolare - Krožna Cesta nel quartiere di San Marco, rimane sconosciuto. Lo ha affermato da Direzione di polizia di Capodistria, precisando che il l’uomo di 79 anni, che ha sparato alla figlia, non aveva precedenti.
Durante l'indagine è emerso che la ventottenne, cittadina slovena residente in Svizzera, ha passato alcuni giorni a casa di suo padre insieme al partner. Il padre ha accompagnato la coppia in corridoio mentre stava lasciando l'appartamento al sesto piano del condominio. Il partner della donna stava mettendo le valigie in ascensore, mentre lei gli teneva la porta, ha spiegato il capo della criminalpol di Capodistria, Primož Ogrinc. Ad un certo punto il settantanovenne ha sparato alla figlia, colpendola in viso, per poi puntare la pistola contro sé stesso. Il partner della giovane in quel momento si trovava in ascensore, sceso al piano terra quando la donna ha lasciato andare la porta. La ventottenne, nonostante la grave ferita, è riuscita a scendere al quarto piano dove ha poi incontrato il partner, che stava salendo le scale per cercarla. Il padre ha usato un'arma di piccolo calibro che non è stata regolarmente denunciata, ha detto ancora Ogrinc.
La donna ora non può parlare a causa della ferita alla guancia, la polizia è però riuscita a comunicare con lei tramite messaggi. Prima della sparatoria, il padre non ha in nessun modo fatto intendere i suoi propositi. La famiglia in passato viveva in Svizzera, da dove il padre è recentemente tornato a Capodistria. La figlia viveva sia in Svizzera che in Bosnia ed Erzegovina, ha detto ancora il portavoce della polizia.
E. P.