"Quando ero proprio una bambina, avevamo l'abete fresco, non come quelli artificiali che ci sono oggi. Si faceva l'albero sempre il giorno della Vigilia di Natale, si facevano le pulizie generali e mi ricordo di quest'albero, perché noi eravamo in quattro a casa, e allora non si usavano le luci come oggi, ma una specie di mollette in ferro nelle quali si mettevano le candeline; infatti, un anno abbiamo anche bruciato l'albero. Poi si decorava con quelle caramelle con la carta argentata coloratissime, erano di zucchero, si usavano anche i biscotti col buco, mandarini, noci, insomma cose che si trovavano in negozio, e anche delle scarpette di zucchero colorate. La mamma faceva le frittole, anche quelle venete con il semolino invece di fare quelle lievitate, e invece mio papà voleva assolutamente chifeletti di patate, come gnocchi su cui metteva lo zucchero, la cannella, un po’ di uva passa e poi si friggevano. Per la Vigilia c’era il baccalà alla vicentina oppure in bianco da spalmare, o un po' più liquido con la polenta. A mezzanotte si andava a messa e poi si metteva Gesù Bambino nel presepe; invece, la domenica si facevano gli auguri ai parenti, fratelli, sorelle, zie, insomma tutti i parenti e qualche vicino che era solo e veniva a pranzo in compagnia. Queste sono abitudini che sono rimaste ancora oggi."
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