In questo senso sono già stati avviati i primi contatti con il Ministero della difesa croato, come confermato dal sindaco Filip Zoričić che si dichiara felicissimo se da Zagabria arrivasse una risposta positiva. L'idea della riconversione era stata lanciata 3 mesi fa dalla storica dell'arte Gorka Ostojić Cvajner, già direttrice del Teatro cittadino e vincitrice del Premio Città di Pola 2023. “Penso che sia giunto il momento giusto", aveva detto, “di dare la possibilità alle persone ambiziose di far uscire la città dalla gabbia della paura, del senso di vergogna e della mancanza di ambizioni che la tiene rinchiusa". Secondo le intenzioni, nell'edificio dovrebbero trovare sede stabile il Festival del cinema croato che ancora non ce l'ha e altre associazioni che operano nel campo della cultura e dell'arte. Ora come ora, di militare nell'edificio è rimasto ben poco, le varie sale e spazi interni vengono affittati a terzi. Comunque, l'immagine è quella di un palazzone che ha bisogno di urgenti lavori di manutenzione e di interventi che ne valorizzino l'estetica che deve assolutamente rimanere quella originaria. Il palazzo di ben 15.000 metri quadrati di superficie utile, era nato come Circolo Ufficiali della Marina austroungarica. Sotto il Ventennio venne convertito a Prefettura istriana. Sotto la Jugoslavia era Casa dell'Armata e sotto la Croazia, Casa dei reduci di guerra.
Valmer Cusma