Continua al vetriolo la campagna elettorale con Berlusconi, Renzi e Di Maio che non si risparmiano colpi. Intanto il Cavaliere esclude al momento le 'larghe intese' in caso non ci sia una maggioranza dopo il voto mentre Matteo Renzi mette la sua asticella: per il Pd si potrà parlare di vittoria in caso sia il primo gruppo parlamentare. Continuano le polemiche dopo il raid razzista di Macerata.
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Il raid xenofobo a Macerata continua ad essere al centro del dibattito politico in Italia. Ad intervenire anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha parlato della necessità "di sentirsi comunità di vita", perché "l'egoismo porta inevitabilmente alla diffidenza, all'ostilità, all'intolleranza e qualche volta alla violenza". Anche il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, è intervenuto invitando a combattere la xenofobia. Parole di moderazione in una campagna politica che vede, invece, Destra e Movimento cinque stelle cavalcare l'accaduto salendo sulle barricate di coloro che giustificano parzialmente l'atto di Traini, imputando le colpe del gesto alle politiche migratorie dell'attuale Governo, che secondo loro hanno permesso l'arrivo in Italia di troppi irregolari ed esasperato così la pazienza dei cittadini. Renzi, per evitare lo scontro frontale con il Carroccio sul tema migrazione, promette più sicurezzak, mantenendo una posizione ambigua sul tema. A parlare contro la deriva xenofoba solo Liberi e Uguali, la cui leader Laura Boldrini continua a ricevere minacce di morte per le sue posizione a favore dell'accoglienza. Una campagna elettorale dai toni sempre più forti che preoccupa non poco anche l'Unione europea dove in questi giorni si è sottolineato che gli spari di Macerata sono "un attacco ai nostri valori".