Sarà un’operazione da 900 milioni di euro quella avviata dal governo italiano per intervenire nella nuova crisi bancaria che ha coinvolto la banca Popolare di Bari, che ha presentato il bilancio 2018 con indici patrimoniali nettamente inferiori a quelli richiesti dalla BCE, ed è stata commissariata dalla Banca d’Italia.
L’accordo è stato raggiunto nella notte dopo giorni di tensione alta e non pochi scontri all’interno della maggioranza, chiamata nuovamente a intervenire per salvare un istituto bancario privato.
Sul piatto della bilancia c’era da una parte la tenuta dei conti pubblici, proprio nei giorni cruciali dell’approvazione della legge di bilancio da 12 miliardi, a cui ora ne viene ufficialmente sottratto uno per un’operazione non prevista, dall’altra le conseguenze che il fallimento dell’istituto avrebbe avuto sugli azionisti e sul tessuto economico del sud.
Giuseppe Conte è però riuscito a superare le resistenze di Italia Viva e dei 5 Stelle, dando via al decreto. Il progetto è creare una banca d'investimento, per sostenere in generale le imprese del Mezzogiorno ma i 900 milioni potrebbero non bastare: si prevede un ulteriore finanziamento di mezzo miliardo, più altri 400 milioni per rafforzare altre banche del Sud.
L’operazione ha però sollevato parecchie perplessità se non dal punto di vista della legittimità, da quello dell’opportunità, perché ancora una volta lo Stato è intervenuto con soldi pubblici per tamponare anni di gestione evidentemente non accorta da parte dei vertici dell’istituto.
Conte ha assicurato che non saranno fatti sconti ai responsabili, e ha anche difeso l’operato della Banca d’Italia, messa sul banco degli imputati viste le sue funzioni di vigilanza.
I 5 Stelle, contrari all’intervento, hanno chiesto la pubblicazione delle attività ispettive e dei grossi debitori, sollecitando l’avvio di una commissione d'inchiesta sulle banche.
Una situazione convulsa, in cui s’intrecciano incomprensioni e vecchi rancori fra le anime della maggioranza, e in cui è intervenuto anche Matteo Salvini, che ha rilanciato l’idea di un "comitato di salvezza nazionale", che riscriva le regole del gioco e porti il paese alle elezioni, una proposta che molti hanno interpretato come un messaggio alla maggioranza per porre fine al governo Conte, senza dover necessariamente andare subito a elezioni grazie a un governo di unità nazionale.
Alessandro Martegani