Non ci sono ancora certezze sulla ripresa o meno delle lezioni il 18 maggio, ma intanto il governo italiano si prepara a ogni evenienza.
Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il decreto scuola, che prepara la scuola italiana all’eventualità di chiudere l’anno con le lezioni a distanza. Nel caso in cui l'attività didattica in presenza non riprenda entro il 18 maggio, e non possano svolgersi esami negli istituti, l'esame di terza media avverrà valutando la carriera dei ragazzi e una tesina, mentre la maturità potrebbe svolgersi in forma orale.
Lo stesso testo prevede anche l’assunzione di 4500 docenti vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, ma sarà possibile anche bandire nuovi concorsi.
Non ci sono però indicazioni su se e quando i 10 milioni di bambini e ragazzi italiani potranno tornare nelle aule, e la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina non ha escluso alcuna eventualità: “Finché non ci sarà sicurezza, gli studenti non torneranno in classe”, ha chiarito, ribadendo come in una situazione di epidemia in corso, non sia possibile far studiare i ragazzi in quelle che ha definito “aule pollaio”, dove è impossibile far rispettare la distanza di sicurezza.
Si continua dunque con la scuola a distanza, ora posta non più come un’opzione ma come un obbligo per tutti gli istituti: la ministra ha fatto un appello “alla responsabilità a tutti”. “Lo chiedo anche agli studenti – ha aggiunto -: è necessario che studino e facciano bene”.
All’esame del governo anche il decreto imprese, con cui l’esecutivo stabilisce le garanzie statali dei prestiti bancari alle piccole e medie imprese e alle grandi aziende, accanto al rinvio delle scadenze fiscali. Previsto anche il rinvio delle amministrative al prossimo autunno.
Alessandro Martegani