Una buona proposta di fondo, anche se manca ancora l’accordo sull’entità dei mezzi da mettere in campo: è questo il quadro che Giuseppe Conte ha tracciato del piano che l’Unione europea sta per varare per fare fronte alla crisi economica causata dall’epidemia di Covid -19, intervenendo alla Camera in vista del Consiglio europeo di venerdì.
“La proposta di Next Generation Eu – ha detto parlando del piano messo in campo dalla Commissione Europea - conferma che la commissione non ha mancato l'appuntamento con la storia, così come non l'ha mancato la Bce. In queste settimane – ha aggiunto - è il Consiglio europeo ad essere chiamato all'appuntamento con la storia”.
Conte ha ammesso che la decisione del prossimo Consiglio non sarà risolutiva, e anche che sul principale strumento di finanziamento, il recovery fund, “Le posizioni degli stati membri sono ancora distanti su più punti nonostante i progressi degli ultimi mesi”. “Quando abbiamo proposto un fondo finanziato con debito comune – ha però aggiunto - molti anche nel nostro Paese ci hanno accusato di essere visionari, ma ora non discutiamo né sul sé, né sull'emissione del debito comune: stiamo discutendo dell'entità del fondo”.
Questo risultato, ha spiegato, è in gran parte merito dell’Italia, che ha mediato fra chi chiedeva una condivisione del debito e chi invece, come i paesi cosiddetti “frugali”, chiede a ognuno di farsi carico delle proprie spese. Fondamentale però in questa fase, ha detto Conte è il tempo: “La proposta di Next Generation Eu è una buona base di partenza di cui condivido la logica e lo spirito – ha affermato –, ma per far ripartire le nostre economie è fondamentale raggiungere l'obiettivo primario di un consenso il prima possibile sull'adozione tempestiva del Recovery Plan: una decisione tardiva sarebbe già di per sé un fallimento”.
Conte ha anche chiesto la collaborazione di tutte le forze del paese nel gestire i fondi che saranno messi a disposizione ma la risposta non è stata quella sperata: negli interventi che hanno seguito l’informativa le opposizioni centro destra hanno accusato il governo di svendere il paese all’Europa e di non accettare il confronto non facendo votare le risoluzioni in aula. La Lega, dopo l’intervento del capogruppo Riccardo Molinari, ha abbandonato l’aula: “L'avete capito che ci schiacceranno con una tenaglia? - ha detto - Noi non saremo qui a fare da spettatori all'immondo spettacolo di lei presidente Conte, che fa il liquidatore del Paese”.
Alessandro Martegani