Era già successo nel 2023 con ChatGPT, uno dei sistemi di Intelligenza artificiale più utilizzati attualmente, e la storia si ripete con DeepSeek, il software di intelligenza artificiale relazionale, introdotto di recente sul mercato mondiale e scaricato da milioni di persone. Ieri, in seguito, a una richiesta di chiarimento da parte del Garante della privacy, l’app cinese era scomparsa dagli store digitali di Apple e Google in Italia, e oggi DeepSeek è stata ufficialmente bloccata dal Garante, che anche ha aperto un'istruttoria. È ancora possibile l'accesso al sito DeepSeek, ma dopo l'intervento del Garante sarà a breve inaccessibile anche quello.
La decisione, ha fatto sapere l’autorità, è stata presa in seguito a una comunicazione delle società ricevuta dall'Autorità, che però non aveva chiarito gli aspetti sollevati dal garante, fra questi i problemi di sicurezza e tutela dei dati degli utenti. "Contrariamente a quanto rilevato dall'Autorità, le società hanno dichiarato di non operare in Italia e che ad esse non è applicabile la normativa europea", ha detto il Garante.
I ricercatori della società di sicurezza Wiz avrebbero scoperto un bug, che avrebbe esposto milioni di informazioni e non è chiaro se siano finite in mano a dei cybercriminali o meno. I ricercatori hanno individuato un database che si chiama ClickHouse, collegato a DeepSeek, accessibile da remoto senza autenticazione, con oltre un milione di informazioni sulla cronologia delle chat, informazioni sull'accesso, e quindi password e username, e sui programmi usati dagli sviluppatori. La vulnerabilità potrebbe essere stata sfruttata per ottenere privilegi all'interno dell'ambiente di DeepSeek senza alcuna autenticazione o meccanismo di difesa.
Intanto, un gruppo di ricercatori americani ha scoperto una falla, poi riparata, che ha esposto informazioni sensibili, e OpenAI, principale rivale dell'IA cinese, dice che il sistema "è sopravvalutato".
Si sta anche ridimensionando la portata di DeepSeek: il nuovo sistema di intelligenza artificiale è stato messo a confronto da Newsguard, la piattaforma internazionale che monitora la disinformazione online, con altri 10 sistemi di IA più popolari, e avrebbe dato risposte inaccurate nell'83 per cento dei casi e ha sfatato affermazioni false solo nel 17 per cento dei casi.
Alessandro Martegani