“I contribuenti di minori dimensioni, i titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni residenti nel territorio dello Stato, al fine di razionalizzare gli obblighi dichiarativi e di favorire l’adempimento spontaneo, possono accedere a un concordato preventivo biennale”. Questo quanto si legge nella bozza del decreto che approda sul tavolo del Consiglio dei ministri. Quindi chi potrà avere accesso al concordato preventivo? Chi non ha “debiti tributari”, ovvero, come spiega la bozza, coloro che “hanno estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a cinquemila euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, compresi interessi e sanzioni”. Tutti i contribuenti avranno tempo per aderire fino al mese di luglio 2024, mentre negli anni successivi dovranno farlo entro giugno. Una novità che si trova nel decreto legislativo della delega fiscale invece, è la previsione di una dialettica obbligatoria tra amministrazione e contribuente. In questo senso quindi, l’Agenzia delle Entrate, per esempio, dovrà dialogare in caso di accertamento e verbale. Qui il contribuente potrà aderire e dialogare nell’immediato dopo l’emissione del verbale, e in presenza dell’adesione, la misura delle sanzioni sarà ridotta della metà. A proposito delle notifiche fiscali invece, comprese le contestazioni e quindi le cartelle, nella bozza dello schema del decreto si legge che queste potranno essere spedite al contribuente anche sul domicilio digitale, e i termini per i pagamenti scatteranno non appena il gestore della posta certificata comunicherà l’avvenuta consegna.
B.Ž.