È stata un’altra giornata di protesta nelle scuole superiori italiane: gli studenti infatti sono tornati ad occupare gli istituti scolastici e a manifestare nelle strade contro il sistema di alternanza scuola-lavoro, e contro la formula decisa dal ministero dell’istruzione per l’esame di maturità, che non terrebbe conto delle difficoltà vissute in questi due anni di pandemia.
Manifestazioni e presidi si sono svolti in oltre 40 città e ancora una volta le tensioni maggiori con le forze dell’ordine si sono sono verificate a Torino, dove lo scorso 28 gennaio ci furono scontri e cariche delle forze dell’ordine contro i manifestanti, fatti che provocarono anche una dura reazione contro il comportamento della polizia da parte di molte forze politiche.
Nel capoluogo piemontese c’è stato un lancio di vernice contro la sede di Confindustria e alcuni manifestanti hanno forzato il cancello e hanno tentato di entrare negli uffici. La polizia li ha respinti, ma sei carabinieri e un funzionario di polizia sono rimasti feriti.
A Milano prima del corteo è stato srotolato uno striscione sulla statua di largo Cairoli con la scritta “Non si può morire di scuola”, in ricordo di Lorenzo Parelli, 18 anni, schiacciato da una trave lo scorso 21 gennaio in una fabbrica a Udine, e di Giuseppe Lenoci, 16 anni, morto lunedì in un’incidente stradale nel tragitto verso l’azienda termoidraulica di Ancona preso cui lavorava.
Entrambi stavano facendo un tirocinio previsto dal corso di studi, non proprio l’alternanza scuola-lavoro, ma in ogni caso si tratta di ragazzi morti mentre studiavano per imparare un mestiere, e la sicurezza dei quali non era evidentemente garantita.
Nelle manifestazioni organizzate, fra le altre città, anche a Roma, Firenze, Napoli, Palermo e Bari, i ragazzi hanno anche chiesto le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e della Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese.
Lunedì prossimo una delegazione di studenti e studentesse sarà ascoltata in audizione dalla Commissione Cultura della Camera.
Alessandro Martegani