Mentre la raccolta di firme per il riconoscimento del veneto come lingua minoritaria stenta a raggiungere le 50 mila sottoscrizioni esce per i tipi della casa editrice di Francoforte Zambon, il “Manifesto de'l Partito Comunista” tradotto in veneto.
Una copertina eloquente quella del libro, sulla quale capeggia un leone di San Marco con tanto di capelli e barba di Karl Marx autore, insieme a Friedrich Engels, della bibbia del comunismo internazionale.
A tradurlo è stato Giovanni Maistrello un giovane di Noventa vicentina, attualmente studente di lingue all’università di Fiume, il cui lavoro è stato supervisionato da Alessandro Mocellin, direttore della Academia de la Lengue Veneta.
A sostenere questa iniziativa è stata l’Academia de la Bona Creansa, una specie di Academia de La Crusca in salsa veneta, che sta lavorando in questi anni per promuovere la standardizzazione del veneto, al fine di arrivare, un giorno, al suo riconoscimento come lingua.
Anche in questo caso, quindi, il traduttore ha cercato di utilizzare una parlata che potesse mettere d’accordo il più possibile tutti, scegliendo la variante dialettale “più centrale”, ossia quella compresa tra Vicenza, Padova, Treviso e Polesine.
Si tratta, però, solo del primo di una lunga serie di classici della filosofia tradotti nell’idioma di Meneghello. Già pronti ed in cerca di editore sono, infatti, anche “L’arte della guera” di Tsun Tsu e “El Prinsipe” di Machiavelli.
Barbara Costamagna