Il Friuli Venezia Giulia sembra aver fatto ancora una volta da apripista, e anche altri governatori sembrano avviarsi a una stretta delle misure anti epidemia, una decisione che ormai sembra imminente anche da parte del governo nazionale, che il 25 marzo dovrà prorogare le misure prese la scorsa settimana.
Anche le ultime dichiarazioni degli esponenti del governo e della maggioranza sembrano portare al divieto di svolgere attività all’aperto, anche da soli, e di passeggiare senza una reale motivazione.
Un appello alla responsabilità è giunto anche da parte dal presidente della Camera Roberto Fico, che, parlando a Radio 24, ha esortato il paese e le forze politiche a essere “uniti più che mai in un'emergenza che coinvolge tutti: sono convinto – ha aggiunto - che questa epidemia vada combattuta con la serietà e la responsabilità di tutti i cittadini italiani, un popolo unito che lotta. Oggi la maggior parte agisce in modo stupendo e li ringrazio. Chi non rispetta le prescrizioni lo deve fare”.
Fra chi chiede una stretta alle misure c’è il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che, palando con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto favorevole all'impiego dei militari in Lombardia per “l’effetto dissuasivo” verso chi non intende rispettare i divieti per limitare il contagio. 114 unità di militari dell'Esercito di Strade Sicure verranno dunque impiegate direttamente nel controllo delle misure di contenimento della diffusione del virus a Milano.
Fra le proposte c’è anche quella chiudere alcuni settori produttivi e comparti industriali, ma è un tema delicato perché rischia di compromettere filiere come quella alimentare, farmaceutica, o dell'energia." Si parla anche di ridurre l’apertura dei negozi alimentari, e di chiudereli la domanica, ma solo l’ipotesi ha già provocato nuove code di fronte ai supermercati di Milano. Anche sui questo punto però non c’è accordo: Matteo Renzi ad esempio ha sottolineato come la riduzione degli orari creerebbe una maggiore ressa contemporanea nei negozi.
Il Premier Giuseppe Conte intanto sembra aver trovato sponda a Bruxelles per ottenere il sostegno necessario per affrontare l’emergenza e sostenere l’economia. Dopo la manovra da 750 miliardi messa in campo dalla BCE, anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è detta disposta a emettere "Coronabonds", e Conte chiede anche di poter utilizzare le risorse del fondo salvastati per fronteggiare gli effetti economici prodotti dalla pandemia. “Queste risorse - ha fatto sapere palazzo Chigi - devono essere concesse a tutti gli Stati, senza alcuna condizionalità presente o futura".
Alessandro Martegani