"Gli aspetti diffamatori sono evidenti" ma "è necessaria ovviamente la volontà di Ilaria Salis e acquisire quindi una procura", hanno spiegato gli avvocati della trentanovenne incarcerata in Ungheria, Eugenio Losco e Mauro Straini, in seguito all'annuncio del padre Roberto Salis di voler querelare per diffamazione Matteo Salvini.
Il segretario della Lega aveva accusato Ilaria Salis di aver partecipato nel 2017 a Monza ad un assalto contro un gazebo del Carroccio, ma la donna è stata assolta per non aver commesso il fatto. Salvini ha inoltre dichiarato che Ilaria Salis "non può fare la maestra e non può insegnare". Frasi che secondo gli avvocati difensori dell'attivista presentano un "evidente contenuto diffamatorio". Da quanto si apprende, la famiglia avrebbe deciso di querelare anche Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti.
Ora, come parte offesa, Ilaria Salis stessa dovrebbe presentare querela contro Salvini; quindi, è necessaria una procura da parte della stessa donna, attualmente detenuta in Ungheria. "E' una valutazione che spetta ad Ilaria. Non l'ho ancora sentita e non so neppure se sia già stata informata delle parole pronunciate da Salvini. Per presentare querela ci sono comunque 90 giorni di tempo", chiarisce uno dei due avvocati.
Intanto "Tuttoscuola" testata specializzata nel settore scolastico rivolta al mondo formativo precisa che "Ilaria Salis non lavora come maestra in una scuola primaria, mentre ha svolto delle supplenze brevi in una scuola secondaria di primo grado, ovvero alla scuola media, come docente di Lettere. E non è neanche un'insegnante precaria con contratto annuale (fino al termine delle lezioni o fino al 31 agosto), ma ha fatto supplenze occasionali fino all'anno scorso", rispondendo alle dichiarazioni del ministro e vicepremier Matteo Salvini che ha detto di ritenere "assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra" e che, se "se fosse dichiarata colpevole, sarebbe incompatibile con l'insegnamento in una scuola elementare. Spero che si dimostri l'innocenza perché qualora fosse ritenuta colpevole, atti di violenza attribuibili a un insegnante elementare sarebbero assolutamente gravi".
Davide Fifaco