La Corte costituzionale si è espressa sulla proposta di legge sull’autonomia differenziata giudicandola, come ha tenuto a sottolineare il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, tra i suoi più strenui sostenitori, “nel suo insieme “conforme alla Costituzione”, anche se all’interno della sentenza si sottolinea la necessità di intervenire su singoli profili, al fine di assicurare la piena funzionalità della legge, migliorando così l’efficienza degli apparati pubblici.
La Consulta ha esaminato i ricorsi delle regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto.
Calderoli si è detto soddisfatto della sentenza, con la quale secondo lui la Corte costituzionale “ha chiarito in maniera inequivocabile che la legge sull’autonomia differenziata nel suo insieme è conforme alla Costituzione”.
Spetta ora a Parlamento colmare i vuoti segnalati, mentre gli oppositori stanno organizzando una raccolta firme per indire un referendum contro l'autonomia differenziata, ritenendo che l’autonomia potrebbe aumentare le disparità già presenti tra le regioni italiane.
Barbara Costamagna