Da quanto emerge dalle fonti di Palazzo Chigi, dopo la cabina di regia, durata circa un'ora e mezza, le proposte per arginare il diffondersi del coronavirus sono principalmente quella di estendere, dal 15 febbraio, alle persone con più di 50 anni l'obbligo di Super Green pass per andare a lavorare, ottenibile con vaccino o la guarigione dal Covid e quella di introdurre l'obbligo di vaccino per chi ha più di 50 anni e non lavora.
Sono ovviamente esentati dalla vaccinazione i casi di "accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore".
Il vincolo di Super Green pass inoltre dovrebbe essere esteso anche all'accesso di altre attività, oltre a quelle già previste, come servizi alla persona, servizi pubblici ed attività economiche. La proposta del premier Mario Draghi tiene quindi conto delle classi di età che attualmente corrono più il rischio di finire ospedalizzate, non si tratta di un compromesso politico.
Per questo tra le forze politiche, anche di maggioranza, le posizioni sono diverse. Partito democratico, Italia Viva e Forza Italia sono a favore dell'obbligo vaccinale, come del resto il ministro della Salute Roberto Speranza.
La Lega invece apre all'obbligo ma solo per chi ha più di sessant'anni, visto che la maggioranza assoluta dei ricoveri in terapia intensiva riguarda persone al di sopra dei 65 anni.
Per quel che riguarda la scuola, secondo quanto prevede la bozza del decreto sulle nuove misure anti-Covid, alle elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza con i test di verifica, ma con due va tutta in Dad. Alle scuole superiori ed alle medie la Dad scatterebbe solo al quarto caso in classe, mentre con tre casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e comunque monitorati, con la Dad per i non vaccinati. Anche alle superiori, con fino a due casi è prevista auto sorveglianza per tutti e utilizzo Ffp2.
Discussa anche l'utilità o meno dei tamponi agli asintomatici, che sottraggono risorse umane per le vaccinazioni e attività ordinaria.
Davide Fifaco