Continuano le tensioni all'interno della maggioranza per quanto riguarda alcuni punti della prossima legge di bilancio, che non tutti sembrano condividere tra le file della destra italiana. Dopo le polemiche sui tagli ai ministeri e sui prospettati "sacrifici" chiesti dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti a tutti, a far discutere forzisti e leghisti è la proposta di Andrea Crippa che dal palco di Pontida ha detto in modo netto che il governo deve “far pagare i banchieri, non gli operai”, visto che negli ultimi due anni “i primi sette istituti di credito italiani hanno quasi raddoppiato gli utili”.
D’altronde i soldi si devono trovare secondo Crippa perché bisogna assoggettarsi al volere di Bruxelles che starebbe spingendo per una manovra economica espansiva. Visto che non è possibile introdurre strategie alternative, ha concluso il leghista, a questo punto a pagare dovranno, però, essere coloro che “hanno giocato con i tassi di interesse” e non sempre i soliti lavoratori dipendenti.
Immediata la risposta del leader di Forza Italia Antonio Tajani, che ha assicurato che finché il suo partito sarà al governo non saranno mai tassati gli extra-profitti delle banche, perché si tratta di una “roba da Unione Sovietica”. Qualche apertura, invece, sui tagli ai ministeri dove secondo Tajani è possibile trovare degli spazi di manovra.
Oltre al bilancio sul tavolo del governo torna anche il dossier sui balneari, visto che nelle ultime ore, in sede di esame parlamentare, le forze di maggioranza hanno deciso di riaprire la partita per accordare indennizzi più generosi ai balneari che non rinnovano le concessioni.
Barbara Costamagna