Nelle scorse ore è stato reso noto che ai genitori di Giuliano De Seta, lo studente veneto di 18 anni morto il 16 settembre scorso, durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, sotto una lastra di acciaio dal peso di una tonnellata e mezzo, l'Inail non verserà alcun risarcimento. L'attuale normativa prevede infatti che un indennizzo sarebbe dovuto solamente nel caso lo stagista sia anche "capofamiglia".
Il ragazzo frequentava un istituto superiore di Portogruaro e si trovava in azienda come stagista e non come operaio quando è avvenuto l'incidente.
Il processo nei confronti delle quattro persone indagate per l'accaduto - il titolare della ditta, la preside dell'Itis Da Vinci di Portogruaro, il responsabile della sicurezza ed il tutor- è stato programmato per il 10 marzo.
I genitori del ragazzo hanno voluto rendere noti i problemi legali connessi all'Inail ed hanno comunque la possibilità di ottenere un risarcimento assicurativo.
"Va cambiata immediatamente" la normativa vigente sui risarcimenti su chi muore durante il periodo di alternanza scuola-lavoro "e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile". Lo afferma il ministro del lavoro Marina Calderone, che aggiunge: "Avevo già convocato per il 12 gennaio un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i ministri dell'Università e quello dell'Istruzione, l'Inail e l'Ispettorato nazionale del lavoro".
Al ministro del lavoro fa eco il ministro della Scuola Giuseppe Valditara che su Twitter dichiara: "L'alternanza scuola-lavoro va rivista: bisogna tutelare gli studenti e la loro vita. Stiamo lavorando per predisporre una normativa più giusta e più avanzata insieme al ministro Calderone".
Davide Fifaco