“Non il blu ed il rosso (il colore dei democratici e dei repubblicani -n.d.a), ma gli Stati Uniti d’America”. E' stato un discorso tutto all’insegna dell’unione di una America divisa, da riunificare dopo l’era Trump, quello fatto del presidente eletto Joe Biden. La sua vice Kamala Harris, vestita di bianco in onore delle suffragette, il movimento fenninile che lottò per il diritto di voto, dice che quella di una donna alla vicepresidenza non sarà che la prima volta. Lei di colore e di origine asiatica è la sintesi della variopinta coalizione di minoranze, che ancora una volta ha dato la vittoria ai democratici. Per loro più di 75 milioni di voti, mai un ticket presidenziale ne aveva ottenuti tanti.
Festeggia il mondo dello spettacolo e dello sport. Tweet di giubilo da Lady Gaga a Shakira, passando per Ariana Grande. LeBron James, probabilmente il più forte giocatore dell’NBA, pubblica la foto di una sua celebre stoppata in cui sostituisce il suo volto con quello di Biden e poi precisa che il voto dei neri è stato decisivo.
Nessuna concessione della vittoria intanto da parte di Donald Trump, che ha appreso la notizia del successo a Biden su un campo da golf. Lui non sembra intenzionato a mollare e parla dei suoi 71 milioni di voti legali. I suoi avvocati sono già a lavoro per cercare di ottenere in tribunale quello che ha perso sul campo. Quelle che starebbe portando però a suffragio delle sue tesi di brogli sarebbero prove inconsistenti. Qualcosa però si muove anche in casa repubblicana. Jeb Bush, figlio e fratello di due presidenti, ha già fatto i complimenti a Biden, così come ha fatto lo sfidante di Obama Mitt Romney.
Ora non resta che attendere le prossime tappe, dalla costituzione del Transition team da cui si potranno capire quelle che saranno le direttrici che potrebbe prendere la politica della nuova amministrazione americana, sino al 20 gennaio prossimo, data dell’insediamento del 46.esimo presidente degli Stati Uniti.
Stefano Lusa