Foto: Reuters
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L'aeronautica militare israeliana afferma di aver effettuato, nella notte, un'ondata di attacchi contro una ventina obiettivi di Hamas e della Jihad islamica palestinese a Gaza. Colpito anche un sito militare del gruppo estremista nel nord della Striscia, dove sono stati individuati preparativi per attacchi missilistici contro Israele. La Marina israeliana invece ha preso di mira imbarcazioni della Jihad islamica al largo della costa di Gaza, che sembra venissero utilizzate per attività terroristiche, afferma l'IDF. E le forze armate israeliane hanno lanciato un nuovo appello alla popolazione della Striscia ad evacuare le zone di combattimento nel nord e nel sud.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha intanto affermato che Tel Aviv non prende di mira i civili, ma i terroristi di Hamas: "E quando questi si insediano in aree civili, quando usano i civili come scudi umani, sono loro i responsabili di tutte le vittime", ha precisato. Netanyahu ha anche detto che "d'ora in poi, Israele agirà con una forza crescente contro Hamas e i negoziati avverranno solo sotto il fuoco. Continueremo a combattere fino a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra", ha sottolineato.
Il movimento estremista palestinese ha intanto detto di non aver "chiuso la porta ai negoziati, insiste però sul fatto che non c'è bisogno di nuovi accordi". Lo ha affermato un leader del gruppo, aggiungendo che Hamas non ha precondizioni, chiede però che Israele "sia costretto a cessare immediatamente le ostilità e ad avviare la seconda fase delle trattative" previste dall'accordo di cessate il fuoco in vigore dallo scorso 19 gennaio. Hamas, in una dichiarazione, ha inoltre chiesto di "fare pressione" sugli Stati Uniti affinché Israele ponga fine agli attacchi contro Gaza e a "questa guerra genocida contro civili indifesi".