
L'intesa su un parziale accordo di pace, siglata dai due leader, prevede una tregua di 30 giorni negli attacchi alle centrali elettriche e alle infrastrutture ucraine, oltre all'avvio di negoziati tecnici per un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, con l'obiettivo di raggiungere una pace duratura. Nell'ambito degli sforzi diplomatici, Kiev e Mosca procederanno a uno scambio di 175 prigionieri di guerra, mentre 23 soldati ucraini gravemente feriti verranno trasferiti per cure mediche a Kiev. La delegazione negoziale statunitense sarà guidata dal segretario di Stato Marco Rubio. Tuttavia, il governo ucraino ha espresso scetticismo sulle condizioni imposte da Putin, ritenendole finalizzate a indebolire l'Ucraina. Secondo il presidente Volodymyr Zelenski, Putin non sarebbe pronto per la pace.
In Europa, le prime reazioni arrivano dai leader di Germania e Francia. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno confermato l'impegno dei loro Paesi nel fornire assistenza militare all'Ucraina. La dichiarazione è una risposta alle condizioni poste da Putin, che ha chiesto la fine del sostegno occidentale a Kiev in cambio della pace. Scholz ha definito la tregua sulle infrastrutture un "primo passo verso una pace giusta e duratura", ma ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco totale nel più breve tempo possibile. Macron, dal canto suo, ha sottolineato l'importanza di una tregua verificabile e rispettata da tutte le parti, aggiungendo che qualsiasi soluzione "dovrà necessariamente includere l'Ucraina al tavolo delle trattative".
M.N.