Ankara ha lanciato raid aerei contro l'esercito curdo nel nord della Siria e dell'Iraq. Nei bombardamenti, secondo il primo bilancio, hanno perso la vita una trentina di militari curdi. Distrutti inoltre un’ottantina di basi e di depositi di munizioni. I raid sono esclusivamente aerei, per il momento non sono state predisposte truppe di terra.
Il Ministero della Difesa turco ha puntato il dito contro quelle regioni che "vengono utilizzate come base dai terroristi". In un tweet il Ministero ha pubblicato la foto di un aereo in decollo per un'operazione notturna, assieme al messaggio: "L'ora della resa dei conti è arrivata".
L'operazione, denominata "Artiglio di spada", è la risposta della Turchia all'attacco terroristico della scorsa settimana a Istanbul, in cui sono morte sei persone, altre 80 sono invece rimaste ferite. Fino ad ore nessuno ha rivendicato l'attentato, Ankara pero' accusa il Partito dei lavoratori del Kurdistan, PKK. Il un comunicato del Ministero della Difesa turco si legge che l'operazione militare viene condotta "in conformità con i diritti alla legittima difesa, contenuti nell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite" con l'obiettivo di "eliminare gli attacchi terroristici dal nord dell'Iraq e della Siria, di garantire la sicurezza delle frontiere e di eliminare il terrorismo alla radice".
Al contempo anche l'Iran ha lanciato una serie di attacchi contro i curdi iraniani che si trovano nel Kurdistan iracheno.
E. P.
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