"La società slovena ha bisogno di una riforma radicale e noi sappiamo come avviare questo processo". Lo ha detto il leader del Partito Sinistra, Luka Mesec, durante il congresso della formazione politica. Il programma elettorale di Sinistra punta soprattutto sul sociale: condizioni dignitose per i lavoratori, sostegno alle classi meno abbienti con l'aumento del salario minimo a 700 euro, più attenzione a scuola e sanità pubbliche, lotta alla corruzione con possibilità di revoca immediata del mandato ai parlamentari condannati. Sul piano internazionale il Partito Sinistra conferma l'impegno a far uscire la Slovenia dalla Nato. Quanto ad eventuali alleanze post-elettorali, Mesec ha parlato di naturale dialogo con l'area di centro-sinistra e ha escluso a priori legami con i partiti neoliberali e specialmente quelli che promuovono intolleranza e discriminazione di ogni genere. "Siamo un partito giovane, ma ormai rodato" ha detto il leader di Sinistra che punta al radoppio del consensi ottenuti alle precedenti elezioni politiche. Ospite del congresso - che ha visto la partecipazione di un consistente numero di giovani - il leader della Sinistra europea, Gregor Gysi, che ha rilevato come il Vecchio continente stia scivolando in una deriva populista e nazionalista, alla quale bisogna opporsi. "Se no - ha concluso - l'Europa rischia di tornare indietro di 80 anni".