Foto: EPA (rtvslo.si)
Sciopero mondiale, proteste, eventi culturali, appuntamenti politici. Il mondo celebra la Giornata internazionale della donna dell'8 marzo, guardando ai passi già compiuti sulla via dell'uguaglianza di genere e alle tante battaglie in corso. Mentre le manifestazioni del 2018 furono segnate dalla campagna contro gli abusi sessuali, il motto chiave del 2019 è "Agisci a favore dell'uguaglianza" con un'azione collettiva, in quanto, come recita l'iniziativa, "non è una questione femminile" ma "essenziale perché le economie e le aziende prosperino". Un invito all'azione per velocizzare l'uguaglianza di genere in politica, affari, media e in ogni ambito sociale.
Non solo una giornata di divertimento e svago ma anche momento di riflessione e protesta. Riflessione e confronto sui temi che riguardano la donna e la sua posizione nelle societaà di tutto il mondo. Temi quali la disparità, la violenza, la povertà, il lavoro. Non è una giornata da festeggiare rileva Isabella Flego, scrittrice e poetessa e presidente del POEM, Associazione pari opportunità del comune città di Capodistria. "Ho fatto una considerazione; in un mondo sempre più globalizzato dove tutto si tratta attraverso il libro dei conti, quei famosi valori che dovevano essere universali, dove sono andati a finire? Non ci sono più. Chi ha la possibilità, proprio in questo mondo globalizzato, di avere la parola in prima persona semplicemente cosa fa..valorizza se stesso, spesso a scapito degli altri senza arrivare all'essere umano. Oramai, mi chiedo, dove è finita l'umanità. Oggi parlare di una festa è impossibile. Io mi auguro che il discorso di quest'anno parli di dignità della persona e di lavoro, il diritto al lavoro."
Molto sentito il tema della discriminazione di genere nel mondo del lavoro. Una ricerca europea ribadisce che le donne sono pagate meno degli uomini, sono più esposte a lavori precari, rimangono occupate in ruoli che non tengono conto delle loro reali qualifiche di studio o capacità professionali, con il lavoro domestico in gran parte sulle loro spalle. Anche per questo, in Slovenia il partito socialdemocratico propone che l'8 marzo diventi giornata festiva. Partirà una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà la società civile ma anche le organizzazioni femminili attive in seno ai vari partiti politici. (ld)