Foto: BoBo
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Nell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, sulla piazza che unisce le due Gorizie e dove nel 2004 si è celebrato simbolicamente l’ingresso della Slovenia nell’Unione europea, Pirc Musar e Mattarella hanno dato il via formale alla Capitale europea della cultura GO!2025. Arrivati sottobraccio sul palco d’onore, dopo gli inni nazionali e quello europeo, i due presidenti hanno utilizzato parole emozionanti per raccontare non solo le proprie visioni, ma anche e soprattutto per sottolineare i fattori che uniscono perché, hanno ribadito, non bisogna dimenticare il passato per progettare il futuro. Nel giorno in cui si ricorda l’ultima volta in cui il poeta France Prešeren ha poggiato per l’ultima volta la sua penna, come ha detto Pirc Musar, Slovenia e Italia celebrano insieme una giornata di pace, libertà, rapporti di buon vicinato e rispetto reciproco. Un’amicizia fra due paesi che si tengono per mano pur nella diversità, che hanno avuto il coraggio di lanciare una nuova cultura dei confini basata sulla comune identità europea, ha detto Mattarella. Per questo le città congiunte di Nova Gorica e Gorizia si arricchiscono l’un l’altra, sono portatrici di luce, fiducia e progresso, ha detto ancora l’inquilino del Quirinale, che in mattinata aveva insignito Pirc Musar dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito.
GO!2025 è la dimostrazione che la strada della cooperazione come fondamento della vita internazionale è possibile, anche perché la cultura non conosce confini. Nel suo intervento, la ministra della Cultura, Asta Vrečko, ha ricordato che lo Stato e la democrazia sloveni si fondano proprio sulla cultura, mentre il collega italiano, Alessandro Giuli, ha aggiunto che le differenze possono essere fonte di ricchezza e avvicinare le persone, invece di dividerle. Con l’inizio della capitale europea della Cultura GO!2025, le incomprensioni hanno lasciato il posto ai fattori che uniscono.

Valerio Fabbri

Foto: BoBo
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Foto: Ufficio della presidente della Repubblica di Slovenia (UpRS)
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Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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Foto: Ufficio della presidente della Repubblica di Slovenia (UpRS)
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